domenica 19 settembre 2010

Settembre, il mese delle mete

Settembre è un mese eccitante, che racchiude in sé altissime potenzialità.
E’ come essere seduti su una spiaggia e avere di fronte una superficie di sabbia su cui poter disegnare col dito ciò che vogliamo, fare ipotesi e fantasticare su possibili scelte che, se realizzate, avranno conseguenze, piccole o grandi, ma che rimarranno comunque per sempre in noi, aiutandoci a star meglio, migliorare ed essere più soddisfatti. 

Quando rifletto sulle cose che la vita mi ha insegnato fino ad oggi, o forse meglio cosa io sono stato in grado di apprendere, non posso fare a meno di pensare anche all’importanza di ritagliarmi dei momenti, oltre il lavoro, in cui possa dedicarmi a far esprimere il mio corpo o “nutrire” la mia mente in modo libero da condizionamenti, secondo quello che solo i sogni e le passioni mi dettano.
Da adolescente, in realtà, guardavo sempre con ammirazione le persone che sapevano amministrare il loro tempo, inserendo nel planning settimanale anche corsi o comunque spazi differenti dallo studiare, stare in compagnia e dormire. Ne ero affascinato ma, pur avendo tempo libero, non mi sentivo proprio di possedere l’energia psichica e nemmeno la capacità organizzativa per concentrarmi seriamente su altro che non fossero i miei impegni di scuola.
Ma era interamente un mio limite e in quella fase della mia vita, probabilmente, andava bene così.
Infatti, finiti gli anni di studio, come sementi che rimangono nella deserto per molto tempo e al primo acquazzone fioriscono in modo inaspettato, apparentemente dal nulla, anche io mi sono buttato timidamente in attività extralavorative, conscio anche di quanto da anni mi sarebbe piaciuto farlo.
Mi si è aperto un mondo davanti, e quei percorsi intrapresi, sia di conoscenza che di attività fisica, sono divenuti parte imprescindibile e complementare della mia persona, soprattutto in un’ottica di completezza e di sviluppo del proprio io.
E’ veramente stato come scoprire un tesoro. 

Pensiamo alla stanchezza che a fine giornata lavorativa ci investe, poco cambia che sia psicologica o fisica. Spesso e per una larga parte di popolazione incide in maniera rilevante su come verrà spesa la risorsa tempo. L’idea di sobbarcarsi altri compiti può non essere il primo pensiero, in più la televisione nel trascorrere degli anni ha maturato un ruolo riempitivo sempre più preponderante, divenendo per tantissimi un grosso partner di pomeriggi e serate. Non è mia intenzione dipingere scenari apocalittici, anzi negli ultimi anni pare di poter assistere a uno spuntare di corsi e attività in cui si cimentano ragazzi, adulti e anziani, ma di sicuro è che sono stati assorbiti dalla fruizione passiva del mezzo televisivo molte possibili attività ludiche, intellettuali e sportive. Bisogna riconoscere che gli impegni sono molti e spesso vi sono reali e seri problemi economici.
Ma gli esseri umani sono per loro natura curiosi, esploratori, creativi, scopritori.
Così credo che questo DNA possa essere oscurato a noi stessi, coperto da stanchezza e sovraccarichi di responsabilità, ma la vitalità che può regalare aggiungere ingredienti nuovi alla propria vita, imprevisti solo qualche anno prima o magari sognati da tempo, ci permette di liberare vera energia positiva, con la potente fionda della fantasia.
La nostra vita diviene più vivace e frizzante se stimolata con attività volontarie di apprendimento, conoscenza, movimento o aiuto agli altri, in altre parole facendo qualcosa di assolutamente personale che ci allieta e ci arricchisce. Si mettono in moto processi cognitivi magari sopiti dal periodo della scuola, si impara a organizzare il proprio tempo in modo da non escludere la propria individualità e non si rimane rapiti da soluzioni apatiche o sterili. Ci si sente e si è effettivamente più in salute. Essere consapevoli di essersi prefissato un obiettivo e averlo raggiunto, sprigiona forza e aumenta l’autostima. Molte volte poi questo tipo di scelte ha anche risvolti connessi con il proprio lavoro, incrementando le capacità e la predisposizione a imparare. 
Insomma, circoli virtuosi sorprendenti, che a distanza di anni potrebbero anche farci venire il coraggio e l’ambizione di nuove sfide e traguardi mai nemmeno ipotizzati. Sogni che inaspettatamente possono un giorno tramutarsi in un nuovo lavoro o una nuova fonte di reddito, in ogni modo, capaci di apportare nella propria esistenza quel “qualcosa in più”. 

Non si sta parlando di sfide ai confini dell’umano, di menti geniali capaci di prendere più lauree studiando la sera, la notte e nei fine settimana, anche in età adulta e magari facendo un lavoro full-time. Non vuol dire nemmeno spendere metà stipendio per tutti i corsi che una persona si riesce a immaginare, in maniera da sconvolgere equilibri economici e fisici. 
Si tratta di piccoli fiori, per lo più semplici e privati. Dell’importanza di avere uno spazio “riservato” di una sera alla settimana in cui si spegne tutto ciò che di elettronico si trova nei paraggi e si istituisce l’appuntamento lettura, apportando al nostro cervello imput, emozioni e sapere nuovo, allenandolo all’interesse a all’attenzione.
Fa fiorire l’individuo il solo ritagliarsi una lezione ogni 7 giorni per praticare una lezione di yoga, per esempio, riattivando il proprio corpo in movimenti nuovi, apprendere qualcosa sulla filosofia che sottende a questa stupenda disciplina, conoscere persone nuove, organizzarsi per trovare il tempo di recarsi regolarmente al corso. E poi la magia di sentire gli effetti benefici della pratica, dal risveglio muscolare alla riconquistata agilità, dalle cervicali che dolgono di meno alla schiena che pare ringiovanire, dal dormire pacificamente senza difficoltà al senso di benessere generalizzato che si prova. E da lì maturare la volontà di mangiare meglio, di rispettare di più i ritmi interni e la propria natura, di diventare portavoce di nuove sensazioni e scoperte rendendo partecipi amiche e amici, l’idea di fare yoga un giorno al parco o di cimentarsi in altro di affine.
E’ solo un esempio, tra l’altro, mi scuserete, piuttosto autobiografico, ma quasi tutto il tempo investito ha caratteristiche analoghe, basta sbrigliare l’immaginazione. 

Tre anni fa cominciavo un corso di lingua spagnola di primo livello e ricordo che una delle compagne di classe ci lasciava tutti esterefatti. Era una deliziosa nonnina di ottant’anni, iscrittasi partendo come molti di noi quasi da zero, puntuale, attenta, motivata, che svolgeva diligentemente i compiti a casa, prendeva appunti senza perdere un concetto e si lanciava a parlare la lingua di fronte alla classe con passione, superando le timidezze in maniera esemplare… oltre a ciò era molto simpatica e ironica, e ci trovammo presto concordi nell'affermare che sarebbe fantastico arrivare anziani con una simile forza interiore e amore per la vita.
E Renza ci confermò che sognava da sempre di imparare lo spagnolo, e che la cosa era totalmente per sé stessa, per vedere film in lingua originale o per concedersi una vacanza nella penisola iberica, sentendosi straniera ma solo in parte.
Una ottuagenaria cittadina del mondo, a mio avviso, lei stessa una delle meraviglie del mondo. 

Si può inserire nel proprio palinsesto di impegni settimanali corsi o momenti più legati al corpo come nuoto, arti marziali, danze etniche, moderne o classiche, corsa, pallavolo, calcio, basket, passeggiate, bicicletta. Oppure maggiormente orientate a mente e fisico insieme, come Yoga, Tai Chi, arti marziali. Ci si può dedicare all’apprendimento di qualche insegnamento o a frequentare scuole, come lingue straniere, fotografia, alfabetizzazione informatica o approfondimento di applicativi software, scrittura creativa, studio delle religioni, pittura, decoupage, erboristeria, conoscere il dialetto del luogo, parlare in pubblico, storia dell’arte, giardinaggio. Ci sono anche gruppi in cui si trova per leggere libri, si parla di politica, di storia, di cultura, si partecipa a mostre e avvenimenti. E’ considerevole, soprattutto in Italia, anche il numero di persone che si dedica ad attività di volontariato che possono consistere, a titolo puramente esemplificativo, nel condividere esperienze ricreative con persone diversamente abili, andare a trovare anziani ricoverati in case di cura, anche solo per parlare con loro, diventare volontari della Croce Rossa, aiutare organizzazioni no profit in campagne di sensibilizzazione su problematiche importanti, dare il proprio contributo perché i canili diventino posti più accoglienti, prendere parte a campagne di civiltà. 

Le proposte e le alternative sono numerosissime e possono soddisfare quasi tutte le inclinazioni. 

Se e quando i tempi saranno maturi, primo o poi si partirà per questa piccola grande impresa di aprirsi al nuovo. Ma si può certo agevolare e stimolare questo processo. E settembre è il periodo forse migliore per concedersi di essere bambini a qualunque età, proprio perché molte realtà cominciano le loro attività in concomitanza della riapertura delle scuole. Si può approfittare di appuntamenti, serate di presentazione e di prova, di conoscenza reciproca. Molte volte è possibile accedere in qualunque momento, ma settembre rimane un mese florido ed elettrizzante proprio per il fervore dovuto all’apertura e preparazione della maggioranza dei corsi, che si svilupperanno poi durante l’anno. E così si può giocare a liberare i sogni e chiedersi cosa si vorrebbe fare proprio ora che si è grandi, informarsi qua e là su cosa stanno organizzando associazioni, circoli culturali, università della terza età, scuole civiche, palestre, centri ricreativi, organizzazioni no profit, gruppi che si creano spontaneamente trovando momenti e punti di ritrovo. 

Basta collegarsi a internet, digitare il nome di qualcosa che ci incuriosisce, aggiungere la parola corso, incontro o appuntamento e… si parte, stiamo già cominciando a crearci uno spazio nostro e ad alimentare la nostra fantasia, energia e creatività.
Attenzione però, da adesso in poi sarà difficile tornare indietro!