lunedì 30 agosto 2010

Milano è mia.

Le grandi città in agosto…

Per le città turistiche è un'altra cosa: colonne intere di turisti, click fotografici ovunque, hotel “tutto esaurito”, ristoranti staripanti di persone, un allegro e stimolante cicaleccio di decine di lingue diverse.

Milano da tempo aspira a divenire una meta turistica alla pari di Roma, Firenze, Pisa, Napoli e moltissime altri luoghi italiani. In realtà la vera promozione a questo rango non c’è ancora stata del tutto. Certo le attrazioni di livello assoluto ci sono: il Duomo di Milano, il Castello Sforzesco, la Pinacoteca Ambrosiana e di Brera e molto altro. E’ una città veramente da scoprire e si  vedono praticamente per tutto l’anno turisti incuriositi e affascinati. A volte moltissimi, altre in numero più limitato.
Stazione Centrale
Possiamo dire che, nonostante il turismo estivo, la mancanza delle persone che durante l’anno si riversa in centro per lavorare crea sempre l’impressione di una città che si svuota. La crisi, per cui molti riducono la durata dei soggiorni o non si allontanano da casa propria, e le diverse abitudini, che non concentrano le vacanze solo ad agosto e Natale, fanno sì che Milano non sia mai del tutto deserta, cosa che succedeva immancabilmente anni addietro. Ma la differenza è tangibile: le strade si percorrono in auto senza code, i mezzi pubblici, nonostante riducano le corse, spesso permettono di trovare un posto a sedere, a piedi ci si sente di compiere quella che sarebbe tacciata come una sorta di pazzia durante il resto dell’anno, ossia azzardare l’attraversamento delle corsie fuori dalle strisce pedonali, in bicicletta è percepibile la sensazione di minori rischi per sé rispetto ad altri mesi. Credo che tolte le coste, la montagna e le città turistiche, siano ad ogni buon conto molti a vivere situazioni simili, qua e là per l’Italia.




Lavori per il Progetto Garibaldi
Ad agosto, giorno dopo giorno si assiste al mondo che cambia intorno a te, la città diviene diversa mentre tu non devi fare nulla perché ciò accada, e per una volta è un cambiamento che ti rallegra. Stare a Milano diviene così una piccola, semplice e inaspettata vacanza. Ci sono i lavori per l’EXPO 2015 che cominciano ad essere una realtà importante nel panorama milanese, ma l’aria è più leggera, senti meno smog, la gente pare più rilassata, fare la spesa è quasi piacevole, cedere il posto a una persona che si affretta per superarti in un parcheggio risulta divertente, si cammina guardando alla vecchia metropoli con occhi diversi. Chi deve lavorare sente la città più piccola… recarsi al lavoro comporta tempi di percorrenza quasi dimezzati: “è vero, in fondo poi non abito così lontano dall’ufficio!” Coloro che hanno le ferie ma non lasciano le proprie abitazioni possono trovare decine di cose rilassanti da fare. Per esempio passeggiare con passo curioso e rilassato da turista, prendere un caffè alla Madonnina, trascorrere una mattinata rilassante nelle librerie del centro e, senza doversi affannare particolarmente, tornare in tempo per il pranzo, assistere alla visione di film o concerti all’aperto, riscoprire i luoghi limitrofi alla propria residenza. Tutto sembra essere diverso.

Ci si sente a dir la verità un po’ superstiti, compagni di viaggio senza un viaggio, in un’esperienza forse più interiore che fisica. Quante riflessioni…
Cosa ci spinge tutti ad accalcarci, in milioni, in agglomerati urbani di una cinquanta chilometri di raggio? Certamente in pochissimi andrebbero a vivere in montagna per poi doversi svegliare di notte per compiere un lungo tragitto per arrivare la mattina al luogo di lavoro… ma qualche fantasia  affiora alla mente, leggera e naturale. Che bella sarebbe una città a misura d’uomo, con meno nervosismo, rumore, puzza di gas di scarico, con meno calca per qualsiasi cosa si debba fare e, d’altro canto, con più calma, ariosità, gentilezza.
Con più facilità si intavolano discorsi tra i “rimasti a casa", quasi spontaneamente si condividono impressioni e sbalordimenti sull'altra faccia di Milano, volano i “… fosse sempre così…”.  E quando arriva il momento del controesodo alcuni si sorprendono a non volerlo poi fino in fondo, si diviene un po’ gelosi di tanta pace e distensione… come se per il fatto di aver saltato le vacanze si divenisse proprietari della città. Ridicolo, ma in tutta onestà è capitato sovente anche a me. 

A volte poi accadono cose inaspettate, come il giorno di ferragosto. Verso sera, dopo l'ennesimo giorno piovoso, si sono cercate macchine fotografiche e si sono scambiati sms e telefonate per informarsi l'un l'altro che su Milano era apparso un incantevole e indimenticabile doppio arcobaleno.

 
Il doppia arcobaleno di ferragosto a Milano



Cerco di Volare è un sogno importante e coinvolgente, che voglio far crescere, comporta molto lavoro e un impegno economico non indifferente. Così per il secondo anno consecutivo ho deciso di non fare vacanze per dedicarmi alla cura dei siti, ai progetti futuri, al riordino dei documenti, a scrivere, a risparmiare.
Il tutto senza nessun rimpianto: l’entusiasmo e gli stimoli che provo grazie a Cerco di Volare non mi fanno praticamente mai sentire la stanchezza o la noia. Ogni nuovo passo comporta la necessità di studiare, approfondire, di conoscere opinioni di esperti, apprendere l’utilizzo di sconosciuti programmi informatici, leggere libri, prendere importanti decisioni ed entrare in contatto con persone mai viste prima, spesso eccezionali, vista anche la natura dell’impresa Cerco di Volare.
Così arrivo ad agosto che ho un elenco abbastanza cospicuo di cose da fare.
Ma anche l
'esperienza della grande città in parziale "abbandono" può tramutarsi in qualcosa di spettacolare, dedicando almeno un po' di tempo a se stessi e lasciandosi andare a emozioni piene. Rigeneranti pause nuotando in piscina, a passeggio, al cinema, su una panchina mangiando un gelato, a zonzo senza meta, gustandosi il silenzio dove di solito è impensabile trovarlo, camminando lentamente nei parchi… senza frenesia... può divenire stupendo.
Sono sicuramente convinto di voler riprendere a fare un po’ di vacanza il prima possibile, sono tanti i posti che vorrei visitare, ma ciò che ho a cuore è raccontare quanto luoghi meno caotici e inquinati siano capaci di donarci un’energia incredibile, rispetto agli stessi nei lunghissimi periodi in cui si vive praticamente l’esatto contrario, alla stessa longitudine e latitudine, come in mondi paralleli.

Una mattina verso ferragosto ho portato mia nonna 84enne a fare una passeggiata in Villa Ghirlanda, a Cinisello Balsamo. Nello stagno tartarughe, oche e pesci, e in giro bambini, genitori, nonni, uccellini, cagnolini e un silenzio coinvolgente davano l’idea di essere in un minuscolo paradiso terrestre. La recalcitrante nonna, che “me ne ha tirate” non poche per aver insistito e convinta ad uscire da casa, è tornata nella sua poltrona con occhi vivi e felici.
Eh sì nonna, siamo a Milano. Non sembra vero abbandonare la macchina senza dover fare cinque giri del parcheggio, vedere il cartello “si avvisano i gentili clienti che il parcheggio il mese di agosto è gratuito”,  attraversare la strada con lei al braccio, senza doverle vedere i capelli elettrizzati in testa per il caos e la velocità delle macchine che solitamente gli avrebbero sfrecciato a fianco.

Che meraviglia.

Insomma, sia chi ha potuto apprezzare vacanze in luoghi italiani o esotici sia coloro che non hanno viaggiato, nel riacclimatarsi alla precedente vita metropolitana, credo possano facilmente maturare qualche pensierino sull’ultimo periodo passato e qualche proposito sul futuro. Succede anche a te?
Il desiderio di più spazi per sé, di un equilibrio vero e di un maggior contatto con la Natura credo proprio incontri molte persone.

So che c’è il tentativo di grosse aziende, come a Parigi per esempio, di uscire dal centro delle città per delocalizzare addirittura le sedi, spostarsi in periferia, beneficiando di vantaggi in termini di costi, spazi e addirittura tempi. Non sarebbe male credo. Sicuramente bisognerà studiare tutti gli effetti, i risultati nel medio e lungo periodo  e le possibili controindicazioni.
In ogni modo, grazie alle nuove tecnologie e a causa di nuove necessità ecologiche e di abbattimento dello stress, potrebbe veramente risultare interessante trovare soluzioni per riprenderci spazi più umani, anche allontanandoci dai centri.
 

Di sicuro c'è che tutta l'energia psichica positiva che prende forma dalle meditazioni successive al periodo vacanziero, anche in questo caso, potrebbe portare a nostre decisioni nel breve periodo, che impatterebbero subito sulla nostra vita e poi sull’Ambiente che ci circonda. Utilizzare i mezzi pubblici ha vantaggi ovvi e conosciuti oramai da tutti.
Passeggiata in Porta Venezia
Spesso vengono scartati anche perché non si considera di utilizzare il viaggio, cosa valida tanto più se è lungo, come un momento in cui ci si regala la possibilità di leggere libri o giornali, scrivere, rilassarsi. Molto è da fare per ottenere mezzi di comunicazione eccellenti, ma penso che in fondo si possa scendere al compromesso di utilizzarli il più possibile, in cambio anche di risparmio economico e della soddisfazione di sapere quanto stiamo facendo per la Natura.
Nello stesso modo si può decidere di investire il proprio libero scoprendo mete solitamente non battute dai più, ma ugualmente amene. Sono molti i parchi e parchetti non “vissuti” perché meno conosciuti. E rivivere l’hinterland permette di scoprire un patrimonio e un insieme di possibilità e alternative, spesso suggerito anche dai comuni, che sarebbe un peccato trascurare, e che ha il vantaggio di non essere paralizzato dal troppo pubblico, pur mantenendo qualità, sapore, fascino  o valore storico-culturale.
Si può ricominciare ad amare l’andare a piedi e in bicicletta.

Sono una moltitudine le azioni che possiamo intraprendere per riprenderci le metropoli e per viverle in modo sano e vitale.
E la stessa città, partendo da noi e per noi, potrebbe cominciare a cambiare.

Nessun commento:

Posta un commento